Progetto Medicina d’urgenza –Città di Torino-ex ASL TO 2- PO S.G. Bosco

Il Caring massage a sostegno della persona in ventilazione non invasiva

Nella primavera del 2016 il gruppo infermieristico della medicina d’urgenza del PO SG Bosco, ha intrapreso un percorso formativo orientato a sviluppare una competenza relazionale mediata dal con-tatto con l’obiettivo di ridurre il discomfort delle persone sottoposte a ventilazione non invasiva (NIV) e dei fattori che ne contrastano la compliance. Nello specifico gli infermieri si sono formati alla pratica assistenziale del caring massage adattata alle persone portatrici di interfaccia per NIV che manifestassero chiari segni di discomfort e/o intolleranza al dispositivo.

Il progetto si è basato sul presupposto che la NIV espone la persona a un’esperienza di intenso discomfort oltre che per fattori fisici anche per vissuti di claustrofobia e agitazione e per le difficoltà di comunicazione conseguenti all’utilizzo dei dispositivi per la ventilazione [1,2,3,8], elementi che concorrono al fallimento del trattamento stesso[4]. Per contro è stato evidenziato che l’assistenza infermieristica influenza positivamente la terapia ventilatoria aumentandone l’efficacia [5]. In particolare si rendono necessarie competenze assistenziali specifiche sia relazionali, nel facilitare la comprensione del trattamento con conseguente aumento della compliance, sia tecniche rispetto all’interfaccia e all’efficacia della ventilazione stessa. Inoltre, la posizione obbligata, la durata del trattamento, il rumore dei dispositivi, la pressione dell’interfaccia sul volto, etc. rendono necessari interventi assistenziali che favoriscano il comfort [6,7]. Quest’ultima competenza necessita lo sviluppo di una relazione capace di rassicurare, consolare e rilassare attraverso gesti di cura, spesso mediati dal contatto, gesti che interpellano il linguaggio sensoriale e la competenza corporea dell’infermiere. Tali competenze di comunicazione non verbale sono state ritrovate nella pratica del caring massage.

Il percorso formativo è stato articolato in tre step: una fase di sensibilizzazione e condivisione del progetto con il gruppo infermieristico, una fase avanzata sulla pratica di caring massage adattata alle persone con NIV e una fase di supervisione a piccoli gruppi per la condivisione di difficoltà o dubbi.

L’esperienza si è conclusa positivamente ed è attualmente oggetto di studio per la valutazione dei cambiamenti sulla competenza relazionale nel gruppo di lavoro.

1.Carron M, Freo U, BaHammam AS, Dellweg D, Guarracino F, Cosentini R, et al. Complications of noninvasive ventilation techniques: a comprehensive qualitative review of randomized trials. Br J Anaesth. 2013;110:896–914.

  1. Hess DR. Patient‐ventilator interaction during noninvasive ventilation. Respir Care. 2011;56:153–65.
  2. Torheim H, Gjengedal E. How to cope with the mask? Experiences of mask treatment in patients with acute chronic obstructive pulmonary disease‐exacerbations. Scand J Caring Sci. 2010; 24; 499‐506.
  3. Sørensen D, Frederiksen K, Groefte T, Lomborg K. Nurse‐patient collaboration: a grounded theory study of patients with chronic obstructive pulmonary disease on non‐invasive ventilation. Int J Nurs Stud. 2013;50:26–33.
  4. Lopez‐Campos JL, Garcia Polo C, Leon Jimenez A, Arnedillo A, Gonzalez‐Moya E, Fenandez Berni JJ. Staff training influence on non‐invasive ventilation outcome for acute hypercapnic respiratory failure. Monaldi Arch Chest Dis. 2006;65:145–51.
  5. Gerke A.K, Schmidt G.A. How to set up an acute non‐invasive ventilation service. In: Elliott, M.W, Nava,
  6. Scho¨nhofer, B.(Eds.), Non‐invasive Ventilation and Weaning: Principles and Practice. European Respiratory Society, p. 87.
  7. Nava S, Ceriana P. Causes of failure of noninvasive mechanical ventilation. Respir Care. 2004;49:295–303.
  8. Hill, N.S., 2011. Troubleshooting non‐invasive ventilation. In: Elliott, M.W., Nava, S., Scho¨ nhofer, B. (Eds.), Non‐invasive Ventilation and Weaning: Principles and Practice. European Respiratory Society, p.478.